Sono Dario un ragioniere che vive e lavora a Casale Monferrato, ho 38 anni e se mi guardo con obiettività mi potrei definire il classico topo da ufficio con occhiali e pancetta. Da molti anni lavoro nel mio piccolo studio. Non ho mai tradito mia moglie, sino appunto a questa avventura che ho avuto con la postina.
So che nell'immaginario comune, quando uno scrivere un racconto, i lettori, si immaginano forse che i protagonisti , soprattutto la protagonista femminile del racconto, sia una donna bella o comunque una donna di un certo fascino. Non è questo il caso di Mariella, la postina appunto della mia città che invece è alta poco meno di un metro e sessanta e pesa circa 80 kilogrammi e neanche di viso può dirsi gradevole; ha infatti la faccia paffuta, capelli riccioli disordinati, occhi piccoli, naso aquilino e labbra carnose( forse questa l'unica dote positiva).
Detto questo, come si dice in latino "de gustibus non est disputandum" ovvero i gusti non si discutono. Io sono amante delle donne grasse e direi anche un po' bruttine. So che è una cosa piuttosto insolita ma fin da ragazzo sono stato attratto da questo genere di donna pur avendo paradossalmente sposato una donna piuttosto magra.
Giorno dopo giorno, raccomandata dopo raccomandata, la mia confidenza con la postina cresceva nostre chiacchere fugaci sul portone dell'edificio dove avevo l'ufficio, mi avevano portato a farmi una certa idea su di lei e sulla sua vita. Avevo scoperto che era una donna sposata e che aveva due figli piuttosto grandi e che viveva anche lei a Casale Monferrato. Non avevo idea se fosse o meno felice con il marito ma sicuramente notavo che tra noi si stava instaurando un certo feeling.
Ogni volta che al mattino il campanello suonava dentro di me non vedevo l'ora di scendere per parlarle ed avere la forza di provarci. Avevo fatto diversi pensieri di sesso su di lei e soprattutto un'idea fissa mi saliva spesso in testa, quella di incularla a pecorina e godermi la visione del suo culo grande e sformato.
Era il 31/12/2014 ed anche quella mattina Mirella suonò al mio campanello, quando sentii la sua voce dal citofono, scesi repentinamente al portone per ricevere la posta, ma appena arrivato giù, lei mi saluto allegramente e mi disse: "Volevo solo salutarti oggi e farti gli auguri di buon anno, per oggi niente posta per te", ero un po' imbarazzato, ma questa sua premura, mi fece capire che forse anche per lei io rappresentavo più di una semplice "simpatia". Colsi l'occasione al balzo e le dissi: "Ti va di venire su un ufficio da me, ho un piccolo regalo per te". In realtà non avevo comprato niente per lei, ma in ufficio avevo un piccolo cesto natalizio che mi avevano regalato giusto il giorno prima e decisi di regalarglielo e con la scusa di farla salire da me in ufficio. Lei fu molto sorpresa e contenta e salì senza esitazioni.
Appena arrivati in ufficio, chiusì la porta e subito le porsi il cesto, lei era evidentemente lusingata e felice e con mia grande sorpresa mi disse: "Non so davvero come ringraziarti di aver pensato a me, generalmente nessuno mi riserva certi pensieri" dopo un breve silenzio aggiunse quindi ; "Vedo che in questo pacco c'è un pandoro ed uno spumante, è quasi ora di pranzo ti andrebbe di farci un brindisi come aperitivo?" Non riuscivo a crederlo, lei ci stava evidentemente provando ed io ero eccitatissimo all'idea.
Presi coraggio, aprìì lo spumante ma mi accorsi subito di non avere bicchieri e lo dissi a Mirella, che con grande disinvoltura disse: "non importa Dario, siamo tra amici possiamo bere a boccia" e così prese la bottiglia aperta e bevve direttamente da là. Io dopo aver riso di gusto, feci altrettanto ed iniziamo quindi a ridere entrambi per qualche secondo.
Con questa bevuta dalla bottiglia, avevamo rotto definitivamente il ghiaccio, ci guardammo dritti negli occhi l'uno con l'altro, mi avvicinai a lei e la baciai fragorosamente. Baciandola l'appoggiai verso il muro dell'ufficio ed inizia a tastarle il culo con la mano, mentre con l'altra la spogliavo e lei nel contempo spogliava me.
Quando entrambi fummo completamente nudi, invitai Mirella a mettersi a sedere sulla scrivania, lei obbedì io mi avvicinai le aprii le gambe ed inizia a leccarle prima la figa e poi a seguito con grande piacere il suo buco di culo. La figa ed anche il culo erano piuttosto pelosi, proprio come avevo immaginato e come mi piaceva. Mentre io le stavo leccando il culo e di tanto infilando un dito dentro, lei con grande disinvoltura prese la bottiglia di spumante che stava appoggiata proprio di fianco a lei, bevve rapidamente un sorso e poi si infila in figa la bottiglia ancora mezza piena . La vedo da di sotto mentre continuo a leccarle il culo che si fa questa operazione e di tanto toglie la bottiglia si versa in figa un po' di spumante e mi prende per la testa per farsi leccare la sua figa piena di spumante. Io mi avvinghio alla fica e bevo il suo spumante intriso di umore di fica. Sono davvero eccitato a questo punto mi alzo e le infilo di mano ancora la bottiglia in figa sentendola gemere come una vacca, quindi prendo la bottiglia e ci bevo l'ultimo sorso di spumante rimasto, le allargo le gambe bene e la infilzo con il mio cazzo di media misura che sparisce nella sua figa vortiginosa.
Mamma mia! Quant' è bagnata la mia troia! Sento il mio cazzo umido invischiato di umori di una donna cagna e sento che sto per venire dopo pochi colpi, ma so che non posso venire subito per non rischiare una cattiva figura. Invito allora, Mirella a prendermi il cazzo in bocca e lei obbedisce servizievolmente inginocchiandosi a terra. Mia moglie lo giuro non mi ha mai fatto un pompino così in tanti anni di matrimonio. Mirella non solo mi succhia tutto il cazzo con la sua copiosa bocca larga e cicciona ingoiandomi tutto il cazzo in gola fino alla palle ma mentre lo fa geme di piacere ed ansima come se avesse il cazzo in figa. Devo dirle nuovamente di fermarsi per non sborrare troppo in fretta e la faccio mettere a pecorina, so che per soddisfarla devo farla venire e quindi prima di scoparla le lecco bene la fica alla pecorina lavorando ogni tanto con la mano per circa 5 minuti, fin quando non la sento bella calda, allora la fotto in figa a pecorina finché non la sento gemere in orgasmo bagnatissimo e dopo pochi secondi esplodo in una sborrata tra le sue chiappe grasse. Non è ancora finita sono davvero eccitato e vedere il suo culone grasso ripieno della mia sborra mi fa venire una strana voglia, senza pensarci molto, le massaggio il culo sborroso e lavorando bene con le dita raccolgo la mia sborra dal suo culo, quindi con le dita piene di sborra mi avvicino al suo viso e le metto un dito in bocca che lei lecca come se fosse un cazzo e me lo ripulisce tutto sempre ansimando eccitata.
Da allora ad oggi, ovvero un anno preciso da quella mitica scopata, Mirella è diventata a tutti gli effetti la mia amante con la quale facciamo almeno un incontro a settimana di sesso per la reciproca soddisfazioni di entrambi.
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