Un profumo speziato, agre, a tratti
irritante ed eccitante, labbra umide e vogliose, barba incolta e
ruvida, pelle morbida e liscia come quella di un bimbo, occhi di
brace, penetranti a momenti dolci e languidi come a voler dichiarare
ingenuità e candore, traditi da uno sguardo malizioso che invita ai
più peccaminosi pensieri…..
Corpo tonico, muscoloso ma non troppo,
una vena scende da un braccio come a delineare un sentiero che porta
al piacere più oscuro e voluttuoso, simile ai bordi del bacino che
scavano fin dentro l’inguine, luogo di perdizione e di abbandono
dei sensi…..
Capelli folti, color pece, che
rievocano i colori di terre lontane, selvagge, incontaminate…
sorriso brillante e splendente come spiagge esotiche di vecchi
continenti… ti ci puoi specchiare in quella dentatura e vederne i
fondali….
Luci , sapori odori ed emozioni nuove a
me, solita a farmi coinvolgere e travolgere da corpi, mani e lingue
tutt’altro che giovani ed accattivanti…
Lui, così diverso, un bell’
insolente di 28 anni; sicuro, spavaldo, sportivo, dolce e timido,
perverso e candido….. terribilmente acerbo ed ammaliante!
Io, donna un po’ bimba, sulla soglia
dei 40 anni; capricciosa e giocosa, sincera e spudorata che mi lascio
coinvolgere in questa passione senza tempo, senza se e ma, senza
futuro, senza passato solo qui e ora.
Si qui e ora, lo voglio subito, non
desidero attendere ancora, le mie voglie aumentano a dismisura non
appena ripenso ai caldi momenti trascorsi insieme a lui.
Alle telefonate bollenti, ai messaggi
ardenti e licenziosi che mi invia in ogni attimo della giornata..
“Ardo al pensiero dei tuoi baci così sensuali, bramo al pensiero
della tua lingua sul mio turgido membro…. Lo sento già eretto che
vuole uscire dalle mutande al sol pensiero di riaverti come ti ho
avuto l’altra notte…. Ti farò gridare di piacere come non mai,
chiamami tesoro, dimmi che posso giungere a te anche adesso, verrò
immediatamente non appena mi dai il via libera, sto impazzendo ti
voglio ora”! Che pazzo, penso, rileggendo questi ardenti sms
inviati nel cuore della notte o nelle prime ore di un caldo
pomeriggio estivo… Lui così giovane e inesperto, eppure così
attento e dedito a me da farmi credere che sappia come far felice una
donna…. Io così scettica e riluttante a volte da non farmi
abbindolare dalle sue mosse, talvolta maldestre e inefficaci, come
quando tenta di baciarmi con quella barba così ruvida lasciandomi
evidenti tracce rosse sulla pelle così bianca e sensibile, talvolta
brusche ma convincenti, come quando mi butta sul letto togliendomi di
scatto le mutandine e sprofondando nella oscura e calda caverna.
Io così lunatica, imprevedibile,
annoiata, depressa, ansiosa, indifferente, sensuale e dispettosa; lui
così dolce, paziente, costante, ardente, misterioso( infondo non so
granché della sua vita), timido e riservato. Cosa può trovare di
affascinante in me? Me lo domando ogni volta che mi cerca. Perché
non cerca le ragazze della sua età?
Corpi giovani, freschi, ribelli,
disposti a movenze e imprese erotiche assurde, inimmaginabili, senza
dilemmi e domande, senza capelli grigi, rughe, cellulitica visione,
senza cedimenti: è un folle mi ripeto!
Poi d’un tratto sopraggiunge in me la
donna, famelica, felina, che agguanta la sua fresca preda
voracemente, senza pensare all’uso che ne fa, solo la voglia di
saziarsi dei quel giovane corpo che si getta tra le sue braccia
implorando incessante godimento e ondate di estasi, che solo una vera
cacciatrice può donare. E allora mi dico, perché no! Questo
cucciolo vuole me, grida il mio nome, vuole la mia calda e avvolgente
lingua su di lui, vuole essere inondato dai miei baci voraci, vuole
le mie mani che percorrono il suo corpo, avvinghiandolo a sé con
dolce fermezza e unica voluttà. Si, solo in me vede tutto ciò, solo
in me sa di trovare quel piacere libero, intenso, libidinoso che una
donna della mia età può offrire.
Ecco sono pronta, ti aspetto, vieni
subito sono qui, prendimi. Non appena varca la soglia del portone non
lo faccio nemmeno entrare, nel buio delle scale lo fermo, le sua
spalle contro il muro e io bloccandolo lo ricopro di baci caldi e
voluttuosi, la mia lingua si fa impazzita e bagna il suo collo, il
suo petto, i suoi capezzoli, si impregna del suo aspro odore ,
cominciano così a pizzicare le papille gustative al sol contatto con
i suoi folti peli inondati di profumo al sandalo…. Non ci penso
continuo il mio percorso linguale sulla sua morbida e invitante pelle
di uomo bambino….
“Ti guido io dolce preda, nella mia
calda tana ti aspetta un’oasi di piacere, laddove un fiume in piena
ti invaderà tutto e lì potrai trovare ristoro e appagamento…”
Ti farò sentire un re, uno sceicco che
ha a suo servizio un’ancella devota e vorace che allieterà ogni
attimo trascorso con lei, ti condurrà in mondi mai esplorati ove
nessuna ha avuto mai il coraggio di accompagnarti, seguimi senza
indugi e dubbi, abbandonati a questo richiamo famelico e impetuoso…
Lui comincia ad ansimare, a gemere,
socchiudendo le labbra delicatamente subito dopo mordendole ad ogni
affondo della mia bocca sul suo magnifico strumento, che diventa così
turgido, così eretto e maestoso dentro di me, lo gusto come un
gelato succoso, dal quale non voglio staccarmi, desiderosa di tenerlo
tra le mie labbra il più possibile… “Non fermarti, continua
così, mi stai facendo morire di piacere, si leccami così, fammi
sentire che sono il tuo uomo, sei mia tutta mia… lo grida mentre mi
tiene la testa con dolce fermezza su di lui, sento che si dimena,
vuole che scendo anche sulle sue colline e così lo accontento, sa
che farò ogni cosa mi chiederà.
D’un tratto il mio spirito indomito e
trasgressivo torna a ricomporsi e destarsi, mi sento a disagio, fuori
luogo, spudorata, sfacciata, e sporca…. Rifletto e mi dico che devo
fermarmi, no non posso continuare, non così, non in quel momento,
non in queste scale del condominio dove abito; cosa può pensare la
gente che passa da qui ? No, non mi deve vedere nessuno,
all’improvviso mi fermo e giro il capo verso la rampa di scale che
porta verso l’uscita e subito dopo controllo anche l’ascensore e
la rampa di scale che va a salire, mi viene un fremito interiore,
come se qualcuno ci stesse osservando nascosto nei piani superiori o
nel cortiletto interno che si affaccia proprio all’entrata della
scala…
Immediatamente mi viene un’ eccitante
idea… l’ascensore, farlo nell’ascensore. Un sogno che non ho
mai realizzato, che posso creare in quel momento anche per l’estrema
lentezza del macchinario da poco sostituito nel palazzo, si adatta
molto bene a questa mia bizzarra ma allettante decisione. Lui infatti
ne è entusiasta, così senza indugiare ancora, lo catapulto nel vano
ascensore con il suo bel pene eretto e splendente, che non aspetta
altro di eruttare la lava incandescente dentro il mio cratere.
Ecco mi penetra, il piccolo specchio
nella cabina riesce nonostante tutto a riflettere i nostri corpi
avvinghiati e appiccicati, che pornografica visione! Spinte
lente e suadenti si fanno più
energiche e risolute, magnifico sguardo sulle sue natiche così sode
e tonde, le acchiappo con vigore , le accompagno verso di me in modo
che possa entrare tutto il suo meraviglioso arnese; secondo terzo,
quarto quinto piano, i piani salgono come sale il mio orgasmo e il
fiume di piacere che sgorga senza sosta; sesto piano, giusto il tempo
di premere il tasto e ridiscendere, per prendere fiato e ripartire
verso il sesto…. Pause brevi ma intense nelle quali ci si guarda
negli occhi , osservando il sudore sulla fronte, il respiro affannato
e caldo, le bocche semi chiuse che cercano ancora un bacio di
partenza e far ripartire così questo magnifico gioco di sensi e di
passione.
E così la giostra dell’amore
riparte, cavalcando ondate orgasmiche mai infrantesi su questa
bruciante spiaggia... La sua voce si fa più roca e invocante di
parole licenziose, io lo accontento all’istante, incrementando il
tal modo la sua erezione. Il suo pene struscia sul mio, sta per
venire e io con lui, lo sento, le sue dimensioni aumentano a
dismisura, mi sento lacerare ma non arresto questa splendida e
infuocata cavalcata.. sento che sto arrivando all’estasi, mi prende
i seni, mi succhia i capezzoli con foga, la sua lingua si muove
vertiginosamente sul mio seno, sul mio collo, me la caccia in gola
fino a quando un’ultima ed energica spinta di bacino conferma il
compimento del suo viaggio di piacere.
Giunti all’apice quasi in sincronia,
stremati, esausti, accovacciati e ancora stretti l’uno all’altra
ci guardiamo stavolta sorridenti, felici e soddisfatti. Ci
soffermiamo sui nostri volti, su i nostri corpi ancora semi nudi,
sull’incredulità di questi attimi.. lo specchio come unico
testimone del nostro peccaminoso incontro.
I vestiti sgualciti si ricompongono, le
mani si disgiungono, i capelli si sistemano, un ultimo bacio di
congedo, le porte si aprono. Prima di andar via lui si volta a
guardarmi: un’occhiata intensa, un sorrisetto beffardo, scuotendo
la testa, come a dirsi, come a dirmi…
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