Trombata dal meccanico
Lei, un metro e sessanta, vestita in
modo molto approssimato ma sempre per farsi notare, con una specie di
sottana a bretelline da tenere in casa lunga fino a un palmo sopra il
ginocchio e trasparente fin li mentre da un po’ più su diventa
coprente, scollata quanto basta da lasciar intravedere il pizzo del
suo push up e la parte superiore del suo seno che così diventa
veramente desiderabile ma in realtà non è molto abbondante mentre
il resto è veramente da favola: un culo sodo piccolo e rotondo,
delle belle gambe affusolate che con gli zoccoletti che porta oggi si
esaltano ancora di più beh solo a descriverla così mi vien duro di
desiderio ma sentite questa.
Qualche tempo fa si è presentata per
pranzo così vestita e all’apparenza, a parte il suo solito
apparire nulla di strano e neanche strano che stesse seduta di fianco
a me capita.
Di solito succedeva che quando capitava
così, in modo elegante, senza farmi notare, buttavo l’occhio alle
sue tette e alle sue gambe ma questa volta credo che abbia deciso di
farmi un dispetto. Dispetto, secondo me, derivato dal fatto che lei
se ne era accorta di questo mio fare. E, come detto, quando ho dato
la mia solita occhiatina vedo quel vestitino tirato molto più su del
consono e la sua sinistra che massaggia il suo interno coscia sempre
più indietro: cazzo come mi sono eccitato ma, dato il contesto tutto
è morto lì a parte la mia eccitazione e la mia nuova voglia di
metterci le mie di mani in quell’interno coscia.
Passano alcuni giorni e ricevo una sua
telefonata:
“per favore puoi passare da casa che
non mi parte più l’auto?”
E lì sono partiti un migliaio di film
e seghe mentali:
“magari l’auto non è e mi fa
entrare in casa ed è sola”
Ma eccomi giungo a casa sua e purtroppo
tutti i miei desideri si sciolgono come neve al sole perché la trovo
già davanti al portone che mi aspetta.
Pronta per uscire, indossava una gonna
corta, calze nere, un paio di tacchi altissimi (deve cercare sempre
di esaltare la sua altezza visto quanto è bassa) e una camicetta:
“ammazza quanto è bona” penso ma comunque è già giù.
Scendo e mi avvicino e dico:
“dai cosa è successo? Che fa la tua
auto?”
Faccio finta di essere interessato
mentre a me interessa altro: il suo reggiseno e le sue tette che si
intravedono bene sopra la camicetta. Mi risponde
“vieni che ti faccio vedere”
E mi conduce verso la rimessa
condominiale infondo infondo lì dove sta la sua auto.
Allora le dico di mettersi al volante e
cercare di mettere in moto per farmi sentire cosa succede e già
mentre sale in macchina lo spettacolo inizia: la sua gonna sale
ancora più su e scopro che i collant sono autoreggenti e che in
fondo ci sta una mutandina nera.
Allora mi metto con due mani poggiate
sul montante, con la portiera aperta e guardo verso l’interno e,
mentre lei tenta di mettere in moto, mi godo lo spettacolo di quelle
gambe e di quei seni.
Ma l’auto non ne vuole proprio sapere
di andare allora rinuncio e dico che forse ha bisogno di un meccanico
e le indico come di scendere dall’auto.
Nel gesto di scendere mi mostra ancora
il fondo di quella gonna ed insieme il fondo di quel bellissimo seno.
Mi ringrazia e per andar via quando io,
non so da dove mi sia venuta, rispondo:
“sono io a doverti ringraziare”
E lei come se non capisse niente mi fa:
“e di cosa?”
Ribatto:
“del bellissimo spettacolo che mi hai
offerto, non potevo chiedere di meglio”
E lì con occhio malizioso mi fa:
“ ne sei sicuro?”
E ancor prima che io avessi il tempo di
reagire mi mette la mano sul sedere e mi stringe forte a se e tenta
di baciarmi. Il bacio non me lo faccio dare ma cacchio le mie mani
partono e cominciano a tastare quel sedere sodo, la morbidezza di
quelle calze, la durezza di quel seno.
E lei subito prende la mia mano e la
conduce sul fondo della gonna e mi indica di tirargliela su mentre
con l’altra si lavora la mia cintura e la mia zip.
I miei pantaloni e i miei slip sono giù
e subito si vede la mia erezione.
Non sono molto dotato in tutti i sensi
però si è fatto veramente molto duro.
Lei però mi lascia intendere che mi
vuole dentro ma per lei ho in serbo un’altra idea.
Mentre lei mi stringe forte a se le
apro la camicetta per vedere bene il seno: è bellissimo e mi piace
lì dove sta nel reggiseno poi, le metto le mani sulle spalle e
spingo verso il basso come a farla inginocchiare.
Non resiste molto perché ha capito già
tutto e, aiutandosi con le mani, me lo prende in bocca.
Non ce l’ho molto grosso per cui si
da subito con dei movimenti avanti indietro le entra quasi tutto in
bocca e con abili movimenti della lingua e delle mano che accarezzano
le palle comincia a farmi un bel pompino.
Devo dire la verità: non ne ho mai
ricevuto uno ne so se lei ne sapesse fare ma devo dire che stavo
godendo alla grande, una sensazione fortissima mi pervade tutto il
corpo: è una gran cosa, un gran modo di cominciare una scopata.
Va avanti così per un altro poco e lei
sembra compiaciuta di avermi dentro la sua bocca perché ci da dentro
alla grande e perché più ci da dentro più si ingrossa e forse
questo le faceva pregustare quanto sarebbe accaduto poco dopo.
Ma forse l’ansia, forse l’emozione
di un bimbo che riceve il suo giocattolo preferito, forse sarà lei
che è li sa fare bene: vengo e vengo di un coito grandioso, le
riempio completamente la bocca e ciò che non resta in bocca scorre
giù per il collo sui seni e fra i seni. Lei ingoia tutto si alza e
con l’indice raccoglie ciò che ha addosso e lo lecca come leccasse
un dito appena immerso nella nutella.
Il mio cazzo ora comincia pian piano ad
ammosciarsi ma io non voglio lasciarla così, non mi va che resti
insoddisfatta e senza un orgasmo così la prendo da sotto le braccia
e la metto sul cofano le tiro giù gli slip e cosa vedo: meraviglia,
una fica completamente depilata e pronta per le mie cure e così
faccio.
Mentre con una mano le accarezzo il
petto passando da un seno all’altro, con l’altra comincio ad
accarezzare la sua fica a toccarla, a penetrarla prima con uno poi
con due dita e vedo il suo viso godurioso, la sua espressione persa
nel piacere e sento i suoi fluidi e vado avanti ancora un poco finche
non inarca la schiena e riceve un poderoso orgasmo, veloce e forte.
Ma decido di non darle tregua e
immediatamente sostituisco le dita con la lingua e qui lei apprezza
ancora di più perché le sue mani si spostano dal cofano alla mia
testa e spinge forte mentre con la lingua mi lavoro per bene la sua
fica mentre assaporo tutti i suoi umori e forse saranno stati proprio
quegli inebrianti sapori che mi hanno fatto tornare duro il mio cazzo
ma, vado avanti con la lingua ed eccolo puntuale arriva un altro
orgasmo questa volta ancora più forte.
Ora però è il momento di assaggiarla
realmente mi faccio su e senza nessuna fatica, tanto era fradicia, la
penetro con tutto il mio cazzo, le metto le mani in corrispondenza
della vita e inizio a spingere forte ma con ritmo lento e ad ogni
colpo la vedo sussultare di piacere. E più vado avanti più quel
piacere per lei aumenta e comincia pure a dire frasi sconclusionate.
Alla vado avanti sempre più deciso
sempre più forte e ad un certo punto le sento dire:
“sfondami”
E così ci dò giù dentro alla grande
alternando forti colpi decisi quasi da fermo bacino contro bacino con
stantuffate veloci e stantuffate lente e violente e sono quelle
violente che la fanno godere alla grande tanto che riceve un orgasmo
talmente forte che si immobilizza letteralmente ed io non riesco più
nemmeno a muovermi.
E’ completamente andata ed esausta,
in preda di me e senza che lei possa partecipare, perché stanca,
comincio ad entrare ed uscire con violenza: ora lo voglio io e le
voglio forte. Lei è immobile con le gambe completamente divaricate
sull’auto che mi offre la sua fica, ma non la sua mente perché
ormai in altri mondi di goduria, per il mio puro piacere fisico e
così mi dedico a me stesso cercando di godermi quella fica e quel
momento e riprendo a muovermi ritmicamente e velocemente dentro quel
buco caldo e accogliente e sento che l’orgasmo sta montando ma,
riesco a resistere qualche altro minuto e continuo finché non la
sento gemere, ne ha avuto un altro, ma questa volta non mi fermo, sto
per venire anche io e quando ce l’ho proprio lì lì esco da lei la
faccio di nuovo inginocchiare e le vengo in bocca ripetendo così il
rito del primo orgasmo solo che ora lei ripulisce i miei e i suoi
sapori.
E senza dire altra parola ci
ricomponiamo, lei si siede al volante gira la chiave e l’auto
parte.
Tra me e me penso che è una
grandissima imbrogliona ma che l’imbroglio è stato graditissimo e
accendendo la sigaretta vado via dicendo:
“il prossimo guasto deve essere più
comodo”.
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