giovedì 17 marzo 2016

Trombata dal meccanico


Trombata dal meccanico

Lei, un metro e sessanta, vestita in modo molto approssimato ma sempre per farsi notare, con una specie di sottana a bretelline da tenere in casa lunga fino a un palmo sopra il ginocchio e trasparente fin li mentre da un po’ più su diventa coprente, scollata quanto basta da lasciar intravedere il pizzo del suo push up e la parte superiore del suo seno che così diventa veramente desiderabile ma in realtà non è molto abbondante mentre il resto è veramente da favola: un culo sodo piccolo e rotondo, delle belle gambe affusolate che con gli zoccoletti che porta oggi si esaltano ancora di più beh solo a descriverla così mi vien duro di desiderio ma sentite questa.

Qualche tempo fa si è presentata per pranzo così vestita e all’apparenza, a parte il suo solito apparire nulla di strano e neanche strano che stesse seduta di fianco a me capita.

Di solito succedeva che quando capitava così, in modo elegante, senza farmi notare, buttavo l’occhio alle sue tette e alle sue gambe ma questa volta credo che abbia deciso di farmi un dispetto. Dispetto, secondo me, derivato dal fatto che lei se ne era accorta di questo mio fare. E, come detto, quando ho dato la mia solita occhiatina vedo quel vestitino tirato molto più su del consono e la sua sinistra che massaggia il suo interno coscia sempre più indietro: cazzo come mi sono eccitato ma, dato il contesto tutto è morto lì a parte la mia eccitazione e la mia nuova voglia di metterci le mie di mani in quell’interno coscia.

Passano alcuni giorni e ricevo una sua telefonata:

“per favore puoi passare da casa che non mi parte più l’auto?”

E lì sono partiti un migliaio di film e seghe mentali:

“magari l’auto non è e mi fa entrare in casa ed è sola”

Ma eccomi giungo a casa sua e purtroppo tutti i miei desideri si sciolgono come neve al sole perché la trovo già davanti al portone che mi aspetta.

Pronta per uscire, indossava una gonna corta, calze nere, un paio di tacchi altissimi (deve cercare sempre di esaltare la sua altezza visto quanto è bassa) e una camicetta: “ammazza quanto è bona” penso ma comunque è già giù.

Scendo e mi avvicino e dico:

“dai cosa è successo? Che fa la tua auto?”

Faccio finta di essere interessato mentre a me interessa altro: il suo reggiseno e le sue tette che si intravedono bene sopra la camicetta. Mi risponde

“vieni che ti faccio vedere”

E mi conduce verso la rimessa condominiale infondo infondo lì dove sta la sua auto.

Allora le dico di mettersi al volante e cercare di mettere in moto per farmi sentire cosa succede e già mentre sale in macchina lo spettacolo inizia: la sua gonna sale ancora più su e scopro che i collant sono autoreggenti e che in fondo ci sta una mutandina nera.

Allora mi metto con due mani poggiate sul montante, con la portiera aperta e guardo verso l’interno e, mentre lei tenta di mettere in moto, mi godo lo spettacolo di quelle gambe e di quei seni.

Ma l’auto non ne vuole proprio sapere di andare allora rinuncio e dico che forse ha bisogno di un meccanico e le indico come di scendere dall’auto.

Nel gesto di scendere mi mostra ancora il fondo di quella gonna ed insieme il fondo di quel bellissimo seno.

Mi ringrazia e per andar via quando io, non so da dove mi sia venuta, rispondo:

“sono io a doverti ringraziare”

E lei come se non capisse niente mi fa:

“e di cosa?”

Ribatto:

“del bellissimo spettacolo che mi hai offerto, non potevo chiedere di meglio”

E lì con occhio malizioso mi fa:

“ ne sei sicuro?”

E ancor prima che io avessi il tempo di reagire mi mette la mano sul sedere e mi stringe forte a se e tenta di baciarmi. Il bacio non me lo faccio dare ma cacchio le mie mani partono e cominciano a tastare quel sedere sodo, la morbidezza di quelle calze, la durezza di quel seno.

E lei subito prende la mia mano e la conduce sul fondo della gonna e mi indica di tirargliela su mentre con l’altra si lavora la mia cintura e la mia zip.

I miei pantaloni e i miei slip sono giù e subito si vede la mia erezione.

Non sono molto dotato in tutti i sensi però si è fatto veramente molto duro.

Lei però mi lascia intendere che mi vuole dentro ma per lei ho in serbo un’altra idea.

Mentre lei mi stringe forte a se le apro la camicetta per vedere bene il seno: è bellissimo e mi piace lì dove sta nel reggiseno poi, le metto le mani sulle spalle e spingo verso il basso come a farla inginocchiare.

Non resiste molto perché ha capito già tutto e, aiutandosi con le mani, me lo prende in bocca.

Non ce l’ho molto grosso per cui si da subito con dei movimenti avanti indietro le entra quasi tutto in bocca e con abili movimenti della lingua e delle mano che accarezzano le palle comincia a farmi un bel pompino.

Devo dire la verità: non ne ho mai ricevuto uno ne so se lei ne sapesse fare ma devo dire che stavo godendo alla grande, una sensazione fortissima mi pervade tutto il corpo: è una gran cosa, un gran modo di cominciare una scopata.

Va avanti così per un altro poco e lei sembra compiaciuta di avermi dentro la sua bocca perché ci da dentro alla grande e perché più ci da dentro più si ingrossa e forse questo le faceva pregustare quanto sarebbe accaduto poco dopo.

Ma forse l’ansia, forse l’emozione di un bimbo che riceve il suo giocattolo preferito, forse sarà lei che è li sa fare bene: vengo e vengo di un coito grandioso, le riempio completamente la bocca e ciò che non resta in bocca scorre giù per il collo sui seni e fra i seni. Lei ingoia tutto si alza e con l’indice raccoglie ciò che ha addosso e lo lecca come leccasse un dito appena immerso nella nutella.

Il mio cazzo ora comincia pian piano ad ammosciarsi ma io non voglio lasciarla così, non mi va che resti insoddisfatta e senza un orgasmo così la prendo da sotto le braccia e la metto sul cofano le tiro giù gli slip e cosa vedo: meraviglia, una fica completamente depilata e pronta per le mie cure e così faccio.

Mentre con una mano le accarezzo il petto passando da un seno all’altro, con l’altra comincio ad accarezzare la sua fica a toccarla, a penetrarla prima con uno poi con due dita e vedo il suo viso godurioso, la sua espressione persa nel piacere e sento i suoi fluidi e vado avanti ancora un poco finche non inarca la schiena e riceve un poderoso orgasmo, veloce e forte.

Ma decido di non darle tregua e immediatamente sostituisco le dita con la lingua e qui lei apprezza ancora di più perché le sue mani si spostano dal cofano alla mia testa e spinge forte mentre con la lingua mi lavoro per bene la sua fica mentre assaporo tutti i suoi umori e forse saranno stati proprio quegli inebrianti sapori che mi hanno fatto tornare duro il mio cazzo ma, vado avanti con la lingua ed eccolo puntuale arriva un altro orgasmo questa volta ancora più forte.

Ora però è il momento di assaggiarla realmente mi faccio su e senza nessuna fatica, tanto era fradicia, la penetro con tutto il mio cazzo, le metto le mani in corrispondenza della vita e inizio a spingere forte ma con ritmo lento e ad ogni colpo la vedo sussultare di piacere. E più vado avanti più quel piacere per lei aumenta e comincia pure a dire frasi sconclusionate.

Alla vado avanti sempre più deciso sempre più forte e ad un certo punto le sento dire:

“sfondami”

E così ci dò giù dentro alla grande alternando forti colpi decisi quasi da fermo bacino contro bacino con stantuffate veloci e stantuffate lente e violente e sono quelle violente che la fanno godere alla grande tanto che riceve un orgasmo talmente forte che si immobilizza letteralmente ed io non riesco più nemmeno a muovermi.

E’ completamente andata ed esausta, in preda di me e senza che lei possa partecipare, perché stanca, comincio ad entrare ed uscire con violenza: ora lo voglio io e le voglio forte. Lei è immobile con le gambe completamente divaricate sull’auto che mi offre la sua fica, ma non la sua mente perché ormai in altri mondi di goduria, per il mio puro piacere fisico e così mi dedico a me stesso cercando di godermi quella fica e quel momento e riprendo a muovermi ritmicamente e velocemente dentro quel buco caldo e accogliente e sento che l’orgasmo sta montando ma, riesco a resistere qualche altro minuto e continuo finché non la sento gemere, ne ha avuto un altro, ma questa volta non mi fermo, sto per venire anche io e quando ce l’ho proprio lì lì esco da lei la faccio di nuovo inginocchiare e le vengo in bocca ripetendo così il rito del primo orgasmo solo che ora lei ripulisce i miei e i suoi sapori.

E senza dire altra parola ci ricomponiamo, lei si siede al volante gira la chiave e l’auto parte.

Tra me e me penso che è una grandissima imbrogliona ma che l’imbroglio è stato graditissimo e accendendo la sigaretta vado via dicendo:

“il prossimo guasto deve essere più comodo”.

Nessun commento:

Posta un commento