Avevamo deciso di non avere più
contatti con Fulvio e Francesca, dopo il bollente breve periodo
nell’hotel per scambisti in Slovenia.
Ma poi subentrò la noia. Dopo le
intense esperienze sessuali provate nel giro di quattro giorni la
nostra vita di coppia aveva ricominciato a scorrere monotona. Io
guardavo spesso il DVD con le prestazioni di mia moglie ben
documentate ed era più eccitante di qualche scopatina a fine
giornata.
Una sera mentre mia moglie era già a
letto e pensavo che dormisse, stavo assistendo al suo doppio rapporto
con penetrazione anale e vaginale in contemporanea sul maxi-schermo
del salotto quando me la trovai alle spalle, in camicia da notte, che
guardava anche lei.
“Nostalgia?” mi chiese.
“Beh, non si possono certo fare
quelle cose per tutto l’anno” risposi ipocritamente. Ma aggiunsi:
“Tu ci torneresti?”.
“Fino in Slovenia no, ma se si trova
qualcosa più vicino, perché no?”.
Mi misi alla ricerca fin dal giorno
dopo. Dopo avere rinunciato a posti pubblicizzati su siti internet
(troppo rischioso) decisi di telefonare a Fulvio sul cellulare.
Superati i primi minuti di imbarazzo
reciproco, venni al dunque senza troppi preamboli: “Ma non c’è
un posto qui in città o nei dintorni? Non si può andare ogni volta
così lontano…”.
“Si che c’è, anche noi abbiamo
cominciato qui in zona. Facciamo così, vediamoci una di queste sere
e ne parliamo” rispose.
L’incontro fu a casa nostra tre
giorni dopo.
Quando fummo seduti comodamente in
salotto, alla fine di una buona cena, fu Francesca a prendere la
parola per prima.
“Mi rendo perfettamente conto di come
vi siete sentiti alla fine del soggiorno in Slovenia e non ci siamo
offesi né perché siete partiti senza salutare, né perché non vi
siete più fatti vivi. La prima volta è stato così pure per noi”.
“Però” aggiunse Fulvio “dopo un
po’ di tempo vi siete resi conto che quella esperienza aveva
aggiunto… pepe alla vostra vita, e vi è mancato… Sbaglio?”.
Lasciai rispondere mia moglie, perché
io ero d’accordo con loro.
“Alla fine del periodo in quell’hotel
mi sono sentita una puttana” disse. “Ma è vero, è stato tanto
più eccitante quanto più tempo è passato. Ora fare l’amore ci
sembra banale. Scusa, sai” aggiunse guardandomi sorridendo, “ma
so che è lo stesso per te”.
“Bene” disse Fulvio a questo punto,
“credo che siate pronti a tornare nel nostro giro. Volete
riscaldarvi un po’ stasera o vi dico subito quali sono le
possibilità per i prossimi giorni?”.
Mia moglie mi guardò, poi guardò
Fulvio e Francesca.
“Va bene anche ricominciare stasera,
ma stavolta vorrei essere io a guardare, se siete d’accordo”
disse un po’ esitante.
Francesca lanciò un’occhiata al
marito, poi a me, ricevendo un gesto di assenso da entrambi.
Allora si alzò, andò al centro del
salotto e fece uno strip-tease estemporaneo, lento quanto bastava per
provocare la mia erezione, completata quando fu completamente nuda.
Non so quanto ci mise Fulvio, ma posso affermare che quando sia io
che lui fummo spogliati, pochissimi minuti dopo sua moglie, non aveva
problemi da quel punto di vista. Si vide subito che erano allenati:
mentre lei si distendeva sul divano e allargava le cosce, lui mi fece
cenno di inginocchiarmi davanti a lei e darmi da fare con la lingua,
mentre lui la carezzava sui seni e le titillava i capezzoli. Nel
frattempo mia moglie era seduta tranquillamente su una poltrona a
gambe accavallate (e nonostante l’impegno che stavo profondendo con
Francesca, non evitai di notare che le sue lunghe cosce erano in
bella vista).
Dopo che la moglie di Fulvio ebbe avuto
il primo orgasmo cambiammo posizioni: Lei si mise a pecorina sul
tappeto, Fulvio si pose dietro di lei e la penetrò subito mentre lei
faceva un pompino a me che le stavo in ginocchio davanti. Pur nel
godimento che provavo vidi che mia moglie aveva allargato le gambe e
la sua mano era infilata dentro la gonna e, immagino, dentro le
mutandine perché si muoveva mentre lei si godeva la scena. Poco dopo
che fui venuto in bocca di Francesca, che ingoiò senza problemi,
vidi mia moglie a occhi chiusi che sospirava rumorosamente mentre la
sua mano era sempre più veloce. Nel frattempo Fulvio aveva diretto
lo spruzzo del suo eiaculato sul sedere e sulla schiena della moglie.
Dopo che ci fummo fatti tutti una bella
doccia venne il momento del caffè e dei saluti.
“C’è una villa a sud di Roma, zona
Castelli romani, dove si può divertirsi anche più che in Slovenia.
Potete andarci anche da soli, vi do io tutte le dritte” disse
Fulvio.
“Ok” disse mia moglie, “oggi mi
sono riposata, ma lì mi darò da fare anche io. Quando andiamo?”
chiese guardandomi negli occhi…
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