Vecchie conoscenze
Con Giulio è sempre stato solo sesso,
ci siamo frequentati per anni, ogni volta che sentivamo un certo
"prurito" ci telefonavamo e ci davamo appuntamento per
degli incontri di sesso sfrenato.
Apro una parentesi mi piaceva molto anche il sesso telefonico, tanto è che ho lavorato per anni come centralinista erotica ovvero del telefono erotico. Questo solo per raccontarvi qualcosa in più di me :-)
Un paio d'anni fa però mi dovetti
trasferire in una grande città, così quegli incontri di sesso
terminarono.
Ciò mi dispiacque molto perché con
Giulio potevo essere disinibita e lasciarmi andare come mi pareva,
cosa che non ho trovato in nessun altro uomo, sebbene abbia sempre
avuto diversi incontri occasionali.
Il destino per fortuna volle riservarmi
una sorpresa, un giorno stavo camminando in centro e chi vedo dentro
un negozio attraverso la vetrina? Esatto! Proprio Giulio.
Decisi di aspettarlo fuori, già
fantasticavo sulla possibilità di riprendere i nostri incontri di
sesso...
Giulio uscì dal negozio e mi vide
"Maria!" gridò e venne ad abbracciarmi, poi andammo a bere
qualcosa insieme e a chiacchierare un po’.
"Rimango in città solo altri due
giorni, sono qui per lavoro". Peccato! pensai, ma in un due
giorni si possono fare tante cose...Così gli lasciai il mio
indirizzo e il mio numero di telefono.
Mi chiamò quella sera stessa. "Hai
impegni stasera?" mi chiese.
"No" dissi io. "Pensavo
di venire a trovarti" continuò. "Ti aspetto allora"
gli risposi.
Dopo un'oretta circa Giulio arrivò.
Notai che si era vestito elegantemente e ben pettinato, io da parte
mia, mi ero preparata come sapevo avrebbe fatto piacere a lui:
gonnellina corta, autoreggenti, camicina stretta e scollata che su di
me fa un certo effetto, avendo un bel seno abbondante.
Non perdemmo tempo, subito mi prese e
mi mise la lingua in bocca stringendomi i fianchi. Lo condussi in
camera da letto e mi stesi, lui mi allargò le gambe e tirò su la
gonna, vide che avevo le autoreggenti e un bel perizoma nero e mi
disse
"La solita maiala". Io risi e
gli risposi "La tua maiala".
Mi sfilò il perizoma senza togliermi
la gonna, sapeva che mi piaceva essere scopata così. Con una mano
andò a toccarmi la figa che trovò già un lago,
"Sei fradicia" commentò. "E'
tutto il giorno che ti penso" fu la mia risposta.
Muoveva la mano in mezzo alle mie gambe
tirandomi già fuori gemiti di piacere, poi infilò un dito fino in
fondo e cominciò ad esplorarmi. "Mettine un altro" gli
dissi ansimando e lui mi accontentò. "Un altro dito? Ecco,
prendilo" disse lui, poi continuò "So che nemmeno due dita
ti bastano, per te non sono abbastanza" e ne infilò prima un
terzo e poi di seguito un quarto facendo avanti e indietro con forza.
Godevo come una porca, sentivo la figa
piena che si stava allargando grazie alle sue dita che mi penetravano
come un bel cazzo duro.
Poi sfilò le dita, si buttò con la
faccia sulla mia figa bagnatissima e iniziò a masturbarmi con la
lingua facendola penetrare all'interno e muovendola, poi mi succhiò
per bene il clitoride, mordicchiandolo come piaceva a me facendomi
godere ancora di più.
Quando decise che mi aveva masturbata
abbastanza si mise in ginocchio e tirò fuori il suo cazzo duro e
gonfio e disse "Succhiamelo adesso, fammi godere".
Non persi tempo, mi buttai su quel
cazzone invitante, lo scappellai e leccai avidamente la cappella
gonfia e pulsante, poi mi ci abbassai sopra prendendomelo tutto fino
in gola e iniziando a pompare.
"Brava, così, prendilo tutto, lo
so che ti piace succhiare" diceva Giulio tra i gemiti. Mi
mangiai quel cazzone per diversi minuti, alternando succhiate forti e
leccate lungo l'asta, poi non resistetti più, volevo ficcarmelo
dentro.
"Scopami" dissi. Lui mi prese
e mi fece stendere, mi allargò le gambe e appoggiò il suo cazzo
voglioso sulla mia figa fradicia, poi lo spinse tutto dentro in una
volta e prese subito a muoversi con foga sbattendomi a dovere.
Io urlavo di piacere "Sì, così,
più forte, dai, scopami". Sentivo le sue palle sbattermi sul
culo e il suo cazzo sempre più forte che mi riempiva.
Tirai fuori le tette dalla camicetta e
Giulio le afferrò entrambe, prese i capezzoli tra le dita e strinse
forte, sapeva che mi piaceva da impazzire. "E' così che ti
piace eh? Sei una porca". Mi diede qualche altra violenta spinta
aggrappandosi alle mie tette, poi tirò fuori il cazzo e si mise
sopra di me per farmelo entrare in bocca. Ripresi a succhiarlo, in
quella posizione Giulio riusciva a penetrarmi la bocca ancora più a
fondo, intanto con una mano mi masturbavo, ancora vogliosa di essere
penetrata.
"Adesso girati, so che lo vuoi in
culo" disse lui. Mi affrettai a voltarmi e ad inarcare bene la
schiena per offrirgli il mio culo. Era da tanto che non facevo sesso
anale e sapevo di essermi ristretta notevolmente.
Mi allargò e fece colare la saliva sul
mio buco, con un dito mi penetrò senza fatica e volle metterne un
altro, questa volta faticava ad entrare, così spinse forte rubandomi
un urletto di dolore e piacere. "Come mai sei così stretta?"
volle sapere. "E' tanto che non lo prendo in culo" dissi.
"Adesso ci penso io ad
allargartelo".
Sapeva che era ciò che volevo sentire.
A fatica inserì un altro dito nel mio buco stretto e iniziò a fare
avanti e indietro per allargarmi. Io intanto mi stavo riabituando e
gemevo di piacere.
Tolse le dita e appoggiò il cazzo sul
mio buco, fece entrare la cappella e poi piano tutto il resto fino a
riempirmi il culo. Stette un po’ fermo per farmi abituare, quando
non resistetti più lo pregai "Inculami". "Lo vuoi?"
mi chiese "Sì, lo voglio, non resisto più, sbattimi nel culo,
dai".
E Giulio cominciò a scoparmi con foga
il culo tenendomi per i fianchi e tirandomi verso di lui, poi prese a
sculacciarmi ad ogni spinta, sapeva che stavo godendo come una troia
in quel modo.
Presi a penetrarmi la figa con le dita
per avere la sensazione di pienezza assoluta.
Giulio aumentò la velocità delle
spinte e mi chiese "Dove la vuoi la sborra?"
"In culo" lo pregai "Riempimi
il culo di sborra". Non se lo fece ripetere,
sentii il suo cazzone duro pulsare e un
getto caldo riempirmi il culo.
Lo tolse dal mio culo e mi diedi da
fare per lucidarglielo al meglio. Quel cazzone non accennava ad
andare giù, rimaneva bello teso e voglioso. "Rimettiti a
pecora" mi disse, obbedii subito e gli offrii nuovamente il mio
culo che era ancora aperto e desideroso di essere riempito
nuovamente, ma Giulio voleva scoparmi la figa e senza perdere tempo
me la riempì col suo cazzone iniziando a stantuffarmi a dovere.
Mentre mi scopava mi prese le tette
tirandomi a se, io gridavo dal piacere e mi massaggiavo il clitoride,
"Vengo" gli dissi, lui aumentò la foga delle spinte.
Sentii un orgasmo violento scuotermi la
figa e il corpo accompagnato dalle mie grida.
Mi ripresi e Giulio tirò fuori il suo
cazzone ancora duro, sapevo che voleva sborrare ancora, infatti mi
disse "Succhiamelo ti prego".
Lo ripresi tutto fino in gola e lo
succhiai con gusto, mentre Giulio mi spingeva la testa. Presto senti
il cazzo ingrossarsi e sputare un bel fiotto caldo di sborra nella
mia gola, Giulio mi tenne ferma la testa fino a che non fossero
finiti i residui dell'orgasmo, poi tolse il cazzo e insieme ci
rivestimmo.
"Sei libera domani?" chiese
prima di andarsene. "Certo..." risposi.
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